PERCHE' LA CHITARRA ROSSA?
Le risposte a questa domanda sono molteplici:
Ma non è per queste ragioni che ne ho acquistata una. Il vero motivo è che l'ho vista su eBay, nuova, stile Music Man Axis, con due humbuckers, ponte tremolo, manico in acero e nut da 43mm a meno di 100€. Se avesse avuto il differenziale autobloccante sarebbe stata perfetta. Ma non importava, doveva essere mia. Nonostante lo sfrenato ottimismo che mi pervadeva, dopo aver perfezionato l'acquisto continuavo a domandarmi: "ma suonerà? Chissà se ha la presa jack per il cavo".
Lo strumento in questione, una Rocktile Pro MM150-TR, è quanto di più economico mi sia capitato di osservare. Il suffisso "Pro", che dovrebbe tranquillizzare l'acquirente, in realtà sortisce l'effetto opposto scatenando migliaia di dubbi sull'affidabilità dell'annuncio. Il fatto, poi, che la pagina Facebook ufficiale della Rocktile a tutt'oggi abbia solo 50 "mi piace" non aiuta. Per motivi insondabili e imperscrutabili, con un feroce istinto da affarista di Wall Street, ho telefonato alla Mondial Music (esatto, si chiamano come quelli delle pentole), che distribuisce in italia il prodotto e che ha sede proprio dalle mie parti, nel vano tentativo di risparmiare ulteriori 10€ di spedizione. L'impiegata, per la verità gentilissima, mi informa che la loro azienda non dispone di uno showroom, che questi strumenti arrivano dalla Germania (più probabilmente dalla Cina passando per la Germania) e che vengono venduti solamente online. Entro 30 giorni, si può rendere il prodotto se non è di nostro gradimento.
- Qualunque chitarrista deve possedere almeno una chitarra rossa
- Il rosso è un colore bellissimo
- La chitarra rossa suona sempre bene
- Il rosso attira i tori (anche se daltonici), e le donne
- Non si macchia col sangue
Ma non è per queste ragioni che ne ho acquistata una. Il vero motivo è che l'ho vista su eBay, nuova, stile Music Man Axis, con due humbuckers, ponte tremolo, manico in acero e nut da 43mm a meno di 100€. Se avesse avuto il differenziale autobloccante sarebbe stata perfetta. Ma non importava, doveva essere mia. Nonostante lo sfrenato ottimismo che mi pervadeva, dopo aver perfezionato l'acquisto continuavo a domandarmi: "ma suonerà? Chissà se ha la presa jack per il cavo".
Lo strumento in questione, una Rocktile Pro MM150-TR, è quanto di più economico mi sia capitato di osservare. Il suffisso "Pro", che dovrebbe tranquillizzare l'acquirente, in realtà sortisce l'effetto opposto scatenando migliaia di dubbi sull'affidabilità dell'annuncio. Il fatto, poi, che la pagina Facebook ufficiale della Rocktile a tutt'oggi abbia solo 50 "mi piace" non aiuta. Per motivi insondabili e imperscrutabili, con un feroce istinto da affarista di Wall Street, ho telefonato alla Mondial Music (esatto, si chiamano come quelli delle pentole), che distribuisce in italia il prodotto e che ha sede proprio dalle mie parti, nel vano tentativo di risparmiare ulteriori 10€ di spedizione. L'impiegata, per la verità gentilissima, mi informa che la loro azienda non dispone di uno showroom, che questi strumenti arrivano dalla Germania (più probabilmente dalla Cina passando per la Germania) e che vengono venduti solamente online. Entro 30 giorni, si può rendere il prodotto se non è di nostro gradimento.
PERFETTA PER GLI ESPERIMENTI
L'obiettivo è fin troppo chiaro: la modifica selvaggia.
Appena arrivata, l'ho osservata per qualche minuto cercando di valutare al primo impatto la qualità dello strumento, e devo dire che l'impressione è stata buona. Poi l'ho collegata alla mia POD HD500 e ho strimpellato un pò per sentirla finalmente all'opera. Dopo un paio d'ore di test e ispezioni ho potuto stabilire pro e contro.
PRO
CONTRO
Appena arrivata, l'ho osservata per qualche minuto cercando di valutare al primo impatto la qualità dello strumento, e devo dire che l'impressione è stata buona. Poi l'ho collegata alla mia POD HD500 e ho strimpellato un pò per sentirla finalmente all'opera. Dopo un paio d'ore di test e ispezioni ho potuto stabilire pro e contro.
PRO
- Ultra economica. Allo stesso prezzo si comprano due pickups appena sufficienti;
- Il body è ben fatto, rifinito e senza sbavature;
- I montaggi sono solidi e le meccaniche (tuners e ponte) sono equivalenti in qualità a quelli delle Squier;
- Il legno del manico è eccezionalmente dritto;
- Il suono dei pickups, per quanto limitato dall'elettronica, non è affatto male (ma mi riservo di approfondire il discorso).
CONTRO
- Il selettore pickups è economico, e si sente anche troppo. E' talmente rumoroso che copre il suono dell'ampli. Seccante.
- Lo slot del capotasto sembra tagliato da un boscaiolo; il nut, in plastica scadente e che aveva un gioco eccessivo, era incollato solo in qualche punto e si vedeva la colla;
- I tasti sono pessimi, sia come materiale utilizzato, sia come lavorazione; qualcuno non era neanche stato inserito a fondo; nelle prime posizioni le corde friggevano quasi ovunque (al secondo tasto sembrava di avere in mano un sitar scordato).
- Non c'è il potenziometro del tono (ma questa è una caratteristica del modello);
- I pickups non sono splittabili (devo verificare meglio smontandoli, ho controllato solo la buca del potenziometro)
IN SINTESI
La chitarra così com'è, come strumento musicale, vale quello che costa. A 70€, in qualche mercatino, si rischia di trovare una Eko usata che ha bisogno solo di pulizia. Va bene, forse, solo per iniziare (anche se io non sono mai stato d'accordo con quella tradizione barbara che vuole giovani aspiranti musicisti torturati non solo dai propri maestri, ma anche dagli strumenti stessi). Questa chitarra va vista sotto un'altra ottica: i pezzi di cui è composta. Un refretting (tasti Dunlop 20€ + nut 8€) risolverebbe il 90% dei problemi e la potrebbe trasformare in una sorpresa. Infatti l'elemento peggiore della chitarra non è il manico, ma la lavorazione del manico. Inizio proprio da qui.
La chitarra così com'è, come strumento musicale, vale quello che costa. A 70€, in qualche mercatino, si rischia di trovare una Eko usata che ha bisogno solo di pulizia. Va bene, forse, solo per iniziare (anche se io non sono mai stato d'accordo con quella tradizione barbara che vuole giovani aspiranti musicisti torturati non solo dai propri maestri, ma anche dagli strumenti stessi). Questa chitarra va vista sotto un'altra ottica: i pezzi di cui è composta. Un refretting (tasti Dunlop 20€ + nut 8€) risolverebbe il 90% dei problemi e la potrebbe trasformare in una sorpresa. Infatti l'elemento peggiore della chitarra non è il manico, ma la lavorazione del manico. Inizio proprio da qui.
REFRETTING
③
Finalmente a casa, passo all'estrazione dei tasti. Prima di tutto bisogna scaldarli con il saldatore per indebolire la colla con sui sono fissati. 3-4 secondi. A seconda della colla che è stata applicata, si può vedere o meno un ribollire di liquido ai lati del tasto. |
④
Dopo averlo scaldato, estraggo delicatamente il tasto con una tronchese a faccia piatta e tagliente. Ci vuole pazienza, evitando di scheggiare il manico durante l'estrazione. |
⑤
Una volta pulito e sistemato il manico sul neck cradle, lo preparo regolando il truss rod in modo che la tastiera sia la più dritta possibile. |
⑥
Con dei calibri particolari, misuro la curvatura. La MM Axis dovrebbe avere un radius di circa 10". La nostra, che ne è solo una mera imitazione, ha un radius di 16". Il sanding block più simile che è ho è un 9,5" (standard Fender). |
CONTINUA