COS'E' IL ROTOTONE
Personalmente ho sempre trovato scomodo il potenziometro di tono: l'ho usato pochissimo. Mi sono sempre affidato ai toni dell'ampli o dei pedali per gestire il suono. Ho trovato difficilmente ripetibile un certo setup poichè il suono scurisce con molto più carattere in un range assai ristretto e vicino allo 0 e per "beccare" lo stesso suono ci vuole pazienza. Scegliendo un condensatore "piccolo" (es. 0,022uF) si supera in un certo qual modo il problema, ma si cambia anche il suono.
Per questo ho deciso di provare e testare valori fissi di resistenza/condensatore in modo da avere non più di 4 regolazioni di tono da poter scegliere tramite un rotary switch. Un pò come il varitone della Gibson, con la differenza che quest'ultimo usa più condensatori e introduce anche delle resistenze "anticlick" da 1M che aumentano l'impedenza totale del segnale e portano squilibrio sul funzionamento del treble bleed installato sul volume.
Mi trovo benissimo con il "mio" sistema che in fin dei conti non è altro che un pot a sole 4 posizioni.
Per questo ho deciso di provare e testare valori fissi di resistenza/condensatore in modo da avere non più di 4 regolazioni di tono da poter scegliere tramite un rotary switch. Un pò come il varitone della Gibson, con la differenza che quest'ultimo usa più condensatori e introduce anche delle resistenze "anticlick" da 1M che aumentano l'impedenza totale del segnale e portano squilibrio sul funzionamento del treble bleed installato sul volume.
Mi trovo benissimo con il "mio" sistema che in fin dei conti non è altro che un pot a sole 4 posizioni.
STUDIO DEI VALORI
Per prima cosa ho installato su una bredboard la circuitazione del tono in modo da poter cambiare i componenti a chitarra montata e funzionante. Con un potenziometro da 500K e un cap Mallory 0.047uF (è una strato vintage, 7.25" radius, etc.), ho trovato i 4 settaggi che secondo me hanno un senso. Ovviamente comprendono il "tutto brillante" e il "tutto filtrato".
- R = 245 K, Clean - Simula il potenziometro da 250K a 10, ovvero suono pulito e brillante; tono "non azionato".
- R = 57 K, Warm - Si nota un ispessimento del suono che però rimane ancora chiaro; meno tagliente, più caldo.
- R = 10,2 K, Jazz - Il suono si fa decisamente scuro, ovattato; sparisce l'attacco tagliente ma non è ancora completamente chiuso.
- R = 0 K, Dark - Il cap filtra totalmente; il suono è molto scuro; suono chiuso; perfetto per l'humbucker al ponte.
REALIZZAZIONE
Il diagramma di collegamento standard, nel caso di un potenziometro volume e uno di tono, è rappresentato nella figura sotto a sinistra. A destra invece il tono con il rotary switch a 4 posizioni. Bisogna porre particolare attenzione al wiring perchè bisogna orientare il rotary switch in modo da farlo entrare nello scavo della chitarra. Infatti questi rotary sono ingombranti e, ad esempio, hanno un orientamento preferenziale nella posizione estrema in basso sulla Stratocaster. L'orientamento è circa quello rappresentato in figura.
Come condensatore ho utilizzato l'ottimo Mallory 0,047uF. Volevo comunque dare un carattere vintage alla chitarra.
Quindi ho selezionato le resistenze fra quelle che avevo a disposizione per avvicinarmi il più possibile ai valori trovati.
I valori reali con resistenze fisse diventano:
Alcuni valori di resistenza sono difficili da trovare. Ma possiamo usare un paio di trucchetti:
- usare due resistenze in serie sommando i loro valori.
- usare resistenze "scadenti" (con tolleranza +/- 5%) al carbonio invece di quelle a film, per trovare tra le tante che abbiamo quella che si avvicina di più al nostro valore. Nel mio caso ho scelto una R da 10,1K in un mazzo di R da 9,8K (valore ovviamente rilevato al multimetro digitale).
Quindi ho selezionato le resistenze fra quelle che avevo a disposizione per avvicinarmi il più possibile ai valori trovati.
I valori reali con resistenze fisse diventano:
- R1 = 245 K, Clean > 240K + 10K, in serie
- R2 = 57 K, Warm > 56,2 K
- R3 = 10,2 K, Jazz > 10,2 K
- R4 = 0 K, Dark > filo conduttore semplice
Alcuni valori di resistenza sono difficili da trovare. Ma possiamo usare un paio di trucchetti:
- usare due resistenze in serie sommando i loro valori.
- usare resistenze "scadenti" (con tolleranza +/- 5%) al carbonio invece di quelle a film, per trovare tra le tante che abbiamo quella che si avvicina di più al nostro valore. Nel mio caso ho scelto una R da 10,1K in un mazzo di R da 9,8K (valore ovviamente rilevato al multimetro digitale).
Per il rotary switch ho scelto un Alpha. I Lorlin sono leggermente più grandi e quello in posizione più bassa (dove c'è il pot del bridge), non entra nello scavo della strato. Inoltre sono anche più bellini e hanno l'alberino in alluminio invece della plastica. Le dimensioni sono perfette.
Per la manopola ho scelto un chickenhead (testa di gallina, con puntatore) in modo da avere anche un riscontro visivo della posizione selezionata. Inoltre sono anche più facili da ruotare rispetto ai classici knob della strato. Infine, ed è un fattore non da poco, avendo la vite di serraggio va bene per gli alberini lisci come quelli del rotary.
Per la manopola ho scelto un chickenhead (testa di gallina, con puntatore) in modo da avere anche un riscontro visivo della posizione selezionata. Inoltre sono anche più facili da ruotare rispetto ai classici knob della strato. Infine, ed è un fattore non da poco, avendo la vite di serraggio va bene per gli alberini lisci come quelli del rotary.
MONTAGGIO E TEST
Il rotary switch scelto ha bisogno di un foro sul battipenna da 10mm.
Il sistema è facilissimo da utilizzare e ho riscoperto il piacere di avere la regolazione toni sulla mia strat. Nella foto la manopola dei toni è quella in basso, l'altra serve a splittare single coils (noiseless / true single coil) e humbucker (humbucker / single coil) in 4 configurazioni differenti.
Nel file di esempio che trovate in allegato qui sotto (improvvisato totalmente senza rimaneggiamenti, perdono!) la chitarra di accompagnamento è registrata con setup "Jazz" e single coil al manico, quella solista con setup "Dark" e humbucker al ponte.
Il sistema è facilissimo da utilizzare e ho riscoperto il piacere di avere la regolazione toni sulla mia strat. Nella foto la manopola dei toni è quella in basso, l'altra serve a splittare single coils (noiseless / true single coil) e humbucker (humbucker / single coil) in 4 configurazioni differenti.
Nel file di esempio che trovate in allegato qui sotto (improvvisato totalmente senza rimaneggiamenti, perdono!) la chitarra di accompagnamento è registrata con setup "Jazz" e single coil al manico, quella solista con setup "Dark" e humbucker al ponte.